Annaffiare le piante: quanto, come e in che momento farlo per favorire una crescita rigogliosa?

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di Isabella Ripoli

20 Febbraio 2024

Annaffiare le piante: quanto, come e in che momento farlo per favorire una crescita rigogliosa?
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Chi ama le piante, i fiori, gli alberi e qualsiasi cosa che la natura ci regala, non potrà non averne in casa, in giardino o sul terrazzo. Le piante, di qualunque forma siano, sono abbellimenti irrinunciabili per le nostre case e con poco riescono a donare un tocco di eleganza all'intero ambiente.

Come tutti gli esseri viventi anche queste vanno curate, amate, coccolate e annaffiate. Quest'ultima è una pratica che sicuramente svolgiamo tutti, ma siamo sicuri di farlo nel modo corretto? La risposta potrebbe non essere immediata. Vediamo, allora, come modificare le nostre abitudini, sempre che ce ne sia bisogno.

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Perché è fondamentale farlo?

Perché è fondamentale farlo?

Rattan Direct/Flickr

Sappiamo bene che l'acqua è uno dei nutrienti principali per le nostre piante. Le cellule presenti nelle foglie e nel fusto hanno bisogno di rimanere ben umide per poter favorire la crescita e il benessere. Ecco che un'irrigazione costante è necessaria per non farle perire. Di solito è la pioggia a pensarci, ma ci sono tanti terrazzi e giardini coperti in cui non arriva, oppure piante da appartamento che hanno fondamentale bisogno di essere curate in tal senso.

Come facciamo a capire quando è importante intervenire? Innanzitutto, guardiamo le nostre piante e vediamo in che stato sono le foglie e i fiori. Se risultano appassiti e spenti, allora, sta mancando loro la linfa vitale. Controlliamo anche il terriccio per vedere se è ancora umido o completamente asciutto. Nel primo caso e a seconda delle temperature esterne potremmo temporeggiare un pochino, viceversa è sempre bene annaffiare per non farle perire.

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Quanto vanno innaffiate le piante? Dipende!

Quanto vanno innaffiate le piante? Dipende!

Pixahive

La domanda che ci facciamo subito dopo concerne la quantità di acqua di cui necessitano. Ci sono tantissimi tipi nel mondo e sarebbe impossibile elencarli tutti, ma possiamo fare una macro divisione e considerare vari aspetti da cui dipende l'irrigazione.

  • Zona, clima esposizione. La prima cosa da considerare è proprio il posto in cui sono le piante. Interno, esterno, esterno coperto o scoperto. A seconda di dove si trovano, hanno più o meno bisogno di acqua. Se sono esposte alla luce diretta del sole, poi, l'umidità evaporerà prima, asciugando il terriccio e favorendo "l'essiccazione". Se sono in ombra o penombra, invece, questo processo si rallenterà, per cui sarà necessario intervenire con minor frequenza. Anche il clima gioca un ruolo fondamentale. La situazione delle piante cambia a seconda che si trovino in ambienti secchi, umidi, caldi o freddi: valutiamo questo fattore prima di intervenire. 
  • Tipologia di pianta. Anche la famiglia di appartenenza è un dettaglio da considerare. Ci sono le piante grasse o succulente che non hanno bisogno di una quantità eccessiva di acqua, ma riescono ad autoregolarsi con le scorte che immagazzinano nel tempo. Questo fa si che possano resistere più a lungo nonostante il sole diretto e il clima secco e caldo che prediligono. Ci sono quelle tropicali, invece, che si inaridiscono prima perché sono abituate a climi molto più umidi, per cui richiedono tanta acqua. Solo due esempi per comprendere quanto sia importante valutare sempre le caratteristiche in modo da poterci regolare meglio.
  • Grandezza del vaso. Valutiamo anche le dimensioni del vaso: più terra c'è, più lentamente evaporerà. Viceversa, l'umidità non avrà molta materia in cui annidarsi e il calore farà prima il suo effetto.

Come farlo nel modo migliore?

Come farlo nel modo migliore?

Towfiqu barbhuiya/Pexels

Annaffiare le piante sembra un'azione facile da compiere, ma ci sono delle cose a cui dobbiamo fare molta attenzione. 

  1. Terriccio. Se è molto asciutto andiamo a bagnarlo uniformemente in modo che tutta la superficie sia umida. L'acqua deve raggiungere le radici, per cui assicuriamoci che possa espandersi come si deve, così da non lasciare zone asciutte. 
  2. Attenzione alle foglie. Mentre annaffiamo facciamo in modo che l'acqua non vada a finire sulle foglie. Questo potrebbe creare un'eccessiva patina di umidità che le farebbe ingiallire, ammalare e seccare. Se poi lo facciamo mentre sono esposte alla luce del sole, potrebbero addirittura bruciarsi.
  3. Drenaggio. Facciamo in modo che l'acqua non ristagni, per cui se il vaso in cui si trovano non ha fori di scolo, non esageriamo, ma diamo il minimo indispensabile. Magari ripeteremo qualche volta in più l'azione, ma saremo sicuri che le radici non marciranno. In caso contrario, se c'è un sottovaso, aspettiamo di vedere l'acqua che trapela prima di fermarci. A quel punto vorrà dire che la pianta è "sazia" e l'acqua sufficiente.

 

Quando è meglio dare l'acqua alle piante?

Mattina o sera? L'importante è che non venga fatto nelle ore più calde della giornata, specialmente nei mesi estivi. Non solo l'acqua evaporerebbe prima, ma si rischierebbe anche di esporle a pericoli e di far bruciare le foglie. Meglio, allora, quando le temperature non sono ancora eccessive e regna il fresco. 

Abbiamo le carte in regola, a questo punto, per annaffiare le piante senza correre il rischio di danneggiarle. Ricordiamo sempre l'importanza di valutarne le caratteristiche prima di procedere, e, in generale, di non esagerare mai senza aver controllato lo stato delle nostre creature.

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