Dobbiamo togliere l'edera dagli alberi da frutto? Scopriamo come gestire questo rampicante

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di Angelica Vianello

03 Aprile 2024

Dobbiamo togliere l'edera dagli alberi da frutto? Scopriamo come gestire questo rampicante
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L'edera è una delle piante più diffuse, e probabilmente odiate, del mondo. Una rampicante estremamente resistente e robusta, dalla crescita rapida, capace di avvinghiarsi a qualsiasi superficie, soprattutto la corteccia dei tronchi degli alberi. E nel caso degli alberi da frutto, è spesso considerata una sorta di parassita che ruba risorse, dunque un'infestante di cui liberarsi a tutti i costi. Ma è davvero così?

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L'edera: una rampicante fortissima

L'edera: una rampicante fortissima

Pxhere

L'edera (Hedera helix la più comune in Europa) è una rampicante dai fusti legnosi, che in pochissimo tempo riesce a crescere su per il tronco di un albero e diffondersi, attraverso i rami, a tutta la chioma. Riesce infatti a coprire ampie superfici in poco tempo, anche sul terreno, e se lasciata indisturbata crea una copertura fitta, che offre riparo a tantissimi animali.

Per estendersi sulle superfici, l'edera usa due meccanismi: i punti di ancoraggio e la crescita orientata verso la luce del sole. Infatti, è capace di trasformare i nodi sui rami in "ganci" che si fissano sulla corteccia degli alberi, secernendo anche una sostanza vischiosa che ne facilita l'adesione al legno. Quando l'ancoraggio è saldo, i rami crescono in direzione della luce del sole.

Si crede che rubi nutrienti agli alberi su cui cresce, e che porti animali indesiderati tra le piante che curiamo, ma le cose non stanno esattamente così: con certe accortezze, la sua presenza sugli alberi da frutto può essere persino benefica.

  • Non estrae nutrienti dalla corteccia su cui si arrampica, dunque non rovina l'albero stesso.
  • Non riesce a estrarre nemmeno acqua, né concorre per gli stessi nutrienti
  • Le radici sono superficiali e possono coesistere con quelle, molto più profonde, degli alberi
  • Le foglie d'edera che cadono al suolo diventano un fertilizzante naturale
  • Può agire da isolante e protezione contro il freddo
  • La tossicità della pianta tiene alla larga alcuni mammiferi indesiderati
  • Le sue infiorescenze attirano insetti impollinatori, che sono fondamentali per gli alberi da frutto (e non solo)

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Come gestire l'edera sugli alberi da frutto

Come gestire l'edera sugli alberi da frutto

Pxhere

Si direbbe, dunque, che è una compagna desiderabile per le piante, ed è vero ma entro certi limiti. Quando infatti arriva a crescere sui rami e nella chioma, provoca effetti indesiderati su qualsiasi albero, compresi (se non "soprattutto") quelli da frutto: blocca la luce del sole, e di fatto, in quelle condizioni, arriva a soffocare la pianta. Inoltre, può appesantire la chioma e mettere alla prova la resistenza dei rami stessi.

Ogni esemplare ha bisogno di ricevere luce del sole, soprattutto se deve portare a fioritura i fiori e a maturazione i frutti. Quindi, è possibile lasciar crescere l'edera, ma contenendo la sua espansione.

Bisogna infatti tagliarla prima che raggiunga i rami. Può rimanere, dunque, come protezione attorno a buona parte del tronco, senza crescere oltre. Considerando che gli alberi da frutto richiedono ispezioni e controlli periodici, più di tanti alberi ornamentali che possiamo avere in giardino, non è così difficile ricordarsi di spuntare i tralci che prendono a correre troppo in alto. C'è da ricordarsi, però, che quelli crescono davvero in fretta, quindi è bene non aspettare mai troppo prima di tagliarli, altrimenti si fa molta più fatica.

Niente di diabolico, insomma, ma una presenza benefica la cui esuberanza va contenuta!

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