Tutto sulla coltivazione della Rhaphidophora Korthalsii: una pianta rara e così perfetta che sembra finta

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di Angelica Vianello

03 Gennaio 2024

Tutto sulla coltivazione della Rhaphidophora Korthalsii: una pianta rara e così perfetta che sembra finta
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Si fa sempre un po' fatica con la nomenclatura esatta delle piante: quella di cui vi vogliamo parlare è nota come Rhaphidophora korthalsii, ma a volte commercializzata anche col nome R. celatocaulis. Si tratta di una splendida pianta rampicante, di origine tropicale e coltivata altrove come pianta da interno.

Proviene infatti dal Sud-Est asiatico, in particolare dalla Thailandia e ha la particolarità di produrre coppie di foglie disposte in modo perfettamente simmetrico su entrambi i lati del ramo, che crescono schiacciate lungo pareti, tronchi di grossi alberi, ma anche delle felci o delle palme.

Non è difficile da coltivare in casa, e vi spieghiamo di seguito come fare.

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Coltivare la Rhaphidophora in casa

Coltivare la Rhaphidophora in casa

RareHousePlants/Etsy

 Considerando il portamento di questa pianta, dunque il suo essere una rampicante, nel coltivarla a casa la prima cosa da considerare è che avrà bisogno di un sostegno sul quale crescere: quindi potete predisporre un pannello di legno, un traliccio per rampicanti, o più semplicemente anche un tutore in sfagno (come quelli di certi filodendri) o un palo o asse di legno. Ancora, se siete sicuri di dove lasciarla crescere definitivamente, una parete, magari di una veranda esterna in cui però sia possibile garantire le condizioni di coltura necessarie.

La Rhaphidophora, infatti, ha bisogno di temperature altemolta umidità, motivi per i quali - al di fuori del suo habitat naturale - si consiglia sempre di coltivarla come pianta da interno.

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Le condizioni ideali per far crescere la Rhaphidophora in casa

Le condizioni ideali per far crescere la Rhaphidophora in casa

simegarden.com

  • Esposizione: ha bisogno di luce, ma indiretta. Quindi non esponetela direttamente ai raggi del sole, almeno non nelle ore e stagioni più calde. Se rimane esposta al sole diretto, le foglie cominciano ad arricciarsi e bruciacchiarsi, fino a cadere. Appena notate questi segni spostatela, perché poi rischia anche di morire.
    Se invece notate che le foglie ingialliscono, sarà il segno che la luce è troppo poca. L'ideale sono angoli luminosi nei pressi delle finestre esposte a sud est o ovest/sud-ovest, dove c'è luminosità diffusa ma non diretta. Se la luce fosse troppa in certi periodi e non potete spostare la pianta, schermatela con delle tende.
  • Temperatura: la temperatura ideale si aggira sui 23°, e in genere il range consigliato per la coltivazione va dai 21 gradi ai 26 circa.
  • Terriccio: procuratevi del terriccio ben ricco, fertile ma anche poroso e ben drenante. Sebbene infatti questa pianta ami l'umidità, non tollera ristagni idrici.
  • Irrigazione: dicevamo dei ristagni, e infatti questa pianta va innaffiata con buona frequenza ma senza esagerare. Per capire quando tornare a dare acqua, aspettate sempre che i primi 3 o 4 cm di terreno siano asciutti, poi bagnate assicurandovi che l'acqua scoli via facilmente. Così capirete quale ritmo sia adatto a casa vostra.

L'umidità necessaria per questa pianta deve essere al 60% o più. Se aveste un umidificatore, potreste piazzarlo nei suoi pressi, quando l'aria di casa si fa troppo secca. Un altro modo per aumentare l'umidità attorno alla pianta è sistemare dell'argilla o ciottoli nel sottovaso dove si raccoglie l'acqua. Altro consiglio utile è tenere più piante insieme raggruppate nella stessa area: per via della traspirazione, produrranno un po' di umidità che tornerà utile anche alla vostra Rhaphidophora.

Vi piacerebbe averne una in casa?

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