Tutti pazzi per le piante grasse: come coltivarle al meglio e gli errori più comuni da evitare

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di Angelica Vianello

13 Aprile 2021

Tutti pazzi per le piante grasse: come coltivarle al meglio e gli errori più comuni da evitare
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Le piante succulente, ovvero quelle che impropriamente chiamiamo piante grasse, sono una delle famiglie di piante più amata per il design di interni, ma molte varietà trovano anche spazio in giardino, se garantiamo le dovute accortezze.

Oltre ad avere mille forme e colori diversi che le rendono perfette per composizioni di tanti tipi, persino sistemandole dentro oggetti riciclati come scarpe o vecchie stoviglie e non solo, il loro successo risiede nel fatto che spesso si tratta di piante davvero facili da coltivare. Non richiedono troppa terra, in genere crescono piuttosto lentamente, non bisogna annaffiarle spesso né preoccuparsi di potature periodiche. Insomma, sono le piante perfette per chi ha poco tempo da dedicare alla cura del verde, persino per chi crede di avere il pollice nero.

Credere però che siano del tutto autosufficienti oppure che ciò che magari va bene per i cactus si applichi anche a tutte le altre piante non è corretto: aloe, sansevieria, i tantissimi tipi di sedum, crassule, echeveria sono tutte famiglie botaniche che fanno parte del genere delle succulente, di cui i cactus sono quindi solo un gruppo, seppur molto ampio e diversificato al suo interno.

Alcune succulente sono originarie di luoghi desertici, altre si trovano alle pendici di catene montuose: la gamma è amplissima, e di conseguenza anche le loro esigenze cambiano molto a seconda della pianta che abbiamo di fronte. È fondamentale, quindi, conoscere esattamente l’identità della pianta che vogliamo coltivare in casa ed informarsi un po’ per non fare errori. Nella maggior parte dei casi, però, le piante succulente hanno una serie di caratteristiche ed esigenze comuni che, se conosciute e rispettate, permettono di coltivarle con successo.

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Stefano / Flickr

Stefano / Flickr

Esposizione

Le succulente sono quasi tutte piante che amano il sole, e in abbondanza. Nei loro habitat naturali sono esposte ai raggi del sole per molte ore al giorno (in media, 12), quindi la prima cosa da assicurare in casa - o in giardino, per chi vive in luoghi adatti - è assicurare un’esposizione in pieno sole.

Scegliete quindi le stanze con finestre esposte a sud, senza troppi ostacoli esterni che filtrino od ostacolino la luce del sole; sarà infatti difficile riuscire a coltivare con successo piante che rimangono in ombra per troppo tempo. Nel caso di piante che sviluppano fusti lunghi, noterete che questi tenderanno a piegarsi per cercare il sole: quanto più sono obliqui, tanto più la pianta starà cercando di raggiungere i raggi de sole.

In questi casi, se non potete spostarla in un punto più soleggiato, potete ruotare il vaso ogni qualche mese in modo da compensare un po’ la direzione di crescita.

Alcune piante fanno anche capire se le condizioni di luce e temperatura sono adatte: nel caso di troppa poca luce i fusti tendono ad assottigliarsi e diventare più fragili, mentre l’esposizione al freddo provoca su alcune specie delle ferite sulla superficie. In quest’ultimo caso, purtroppo, la pianta non è recuperabile. Quindi informatevi sempre prima di quali sono le temperature ideali ma anche le minime sopportate.

Irrigazione

La caratteristica più famosa delle piante succulente è quella che non hanno bisogno di molta acqua e anzi resistono a lunghi periodi di siccità. Questo significa che non devono essere annaffiate spesso, perché temono moltissimo i ristagni idrici prolungati, che portano a marciume radicale con conseguente rapido, e spesso irreversibile, deperimento della pianta stessa.

È però anche vero che non esiste pianta che non abbia bisogno di un po’ di acqua, quindi non potete dimenticarvele troppo a lungo. Ogni famiglia di succulente avrà esigenze diverse: alcune vanno avanti per mesi senza acqua, altre invece solo svariati giorni, e la frequenza di irrigazione cambia comunque durante l’anno a seconda delle temperature, dell’umidità e delle ore di luce disponibili.

Quando però arriva il momento di innaffiare non bisogna essere parchi: anche i cactus nel deserto ricevono la pioggia poco spesso, ma quando succede è una precipitazione torrenziale. Quindi invece di far arrivare un filo d’acqua, versate una quantità generosa, fermandovi quando la vedrete fuoriuscire dal vaso, e lasciatela scorrere. Non usate mai sottovasi, che tratterrebbero troppa umidità attorno alle radici.

Dopodiché, rimettete la pianta al suo posto, e tornare ad innaffiare solo quando il terreno e davvero tutto completamente secco, o anche qualche giorno dopo ancora.

Se cominciate a veder comparire macchie giallastre, in genere è un segno dell’eccesso di irrigazione, che andranno sospese finché non vedrete che il colore torna ad essere quello originario.

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Terreno

Il fatto che certe volte, al momento dell’acquisto, le piante siano interrate in terriccio universale non deve trarre in inganno: la straordinarietà delle succulente risiede nel fatto di essersi evolute per sopravvivere in condizioni ambientali difficilissime, cioè nei luoghi più inospitali per la maggior parte delle forme di vita sul pianeta. Un terriccio normale, ricco e tendenzialmente umido, non è per niente adatto.

Queste piante sono strutturate per immagazzinare acqua e nutrienti al loro interno per lunghi periodi, quando il terreno in cui crescono invece rimane quasi sempre arido. Per questo, anche in casa bisogna creare una condizione simile, con un terreno poroso, che assorba velocemente l’acqua ma anche in grado di asciugarsi rapidamente.

Per preparare il vostro terriccio per piante grasse, partite con uno che sia solo leggermente acido, decisamente leggero e poroso, e mischiatelo con una quantità eguale di sabbia non trattata, dalla grana abbastanza grossa così da facilitare il drenaggio. Dovrete poi aggiungere perlite o pomice, in una quantità pari alla metà del terriccio (o della sabbia): la prima è un fertilizzante leggero, che somiglia a palline di polistirolo, ed evita che il suolo diventi troppo compatto. Se non ne trovate, la pomice è un buon sostituto. Mescolate a mano per bene queste componenti, e se volete aggiungete anche qualche manciata di corteccia di pino o di torba, che servono sempre ad alleggerire il terreno e garantire il drenaggio veloce.

Come piantarle

Nessuna pianta ama essere interrata senza la giusta distanza dalle altre. È bene quindi lasciare spazio tra una e l’altra quando create la vostra composizione di sedum o cactus. Bisogna infatti dare modo a ciascuna di crescere, e poi da sole troveranno il modo di coesistere nei vari contenitori.

Inoltre, piantarle insieme facilita la proliferazione di eventuali parassiti che colpiscano una di loro, e comporta anche l’ulteriore svantaggio di non far arrivare acqua e nutrienti a ciascuna in modo equilibrato, per effetto dell’eccessiva “competizione”.

Per capire la giusta disposizione e il tipo di vasi adatti, dovete informarvi sulle dimensioni massime raggiunte da ogni specie, nonché la velocità di crescita: evitate quindi le piante che sono destinate a diventare veri e propri alberi, fosse anche nel giro di molti anni, come certi cactus o agave, e considerate di aumentare di conseguenza la dimensione dei vasi in modo graduale nel tempo. In genere, si rinvasano una volta all’anno per i primi anni, e poi si arriva a doverlo fare al massimo ogni quattro/cinque anni finché non raggiungono le dimensioni definitive.

Parassiti

Le piante succulente, in genere, non sono soggette facilmente a parassiti, ma a seconda del tipo di problema che dovesse capitare, è preferibile agire con i diversi prodotti specifici acquistabili nei negozi di giardinaggio o online. Se però voleste provare con altri rimedi potete provare con quelli indicati di seguito.

Può capitare di notare occasionalmente la presenza di qualche insetto, come moscerini. Questi sono spesso il segnale di un terreno non ben drenato e quindi umido. Quindi, per prima cosa bisogna sospendere le innaffiature ed mettere la pianta ancora più al sole. Potete anche spruzzare un po’ di alcol isopropilico al 70% sul terreno, per eliminare le larve degli insetti. La soluzione migliore però sarebbe quella di estrarre la pianta dal vaso e cambiare il terriccio, assicurandosi che quello nuovo sia più leggero e drenante. Quando infatti si effettua il rinvaso, si ha modo di controllare per bene la situazione delle radice, eventualmente individuando un inizio di marciume radicale, così da capire meglio come agire.

Un’altra categoria di parassiti che possono attaccare le succulente sono le cocciniglie, anch’esse attirate da un eccesso di irrigazione (oppure di concime). Isolate quindi le piante che ne sono infette, separandole dalle altre nelle vicinanze, e spruzzate i punti in cui vedete i parassiti con alcol isopropilico.

Ancora, potrebbero esserci afidi, particolarmente nocivi in quando si nutrono della linfa delle piante attaccando le parti più tenere quali i germogli o i fiori. Un modo davvero ecologico per eliminarli è con le coccinelle, loro naturali predatori. Le trovate in garden center o agricole molto fornite, oppure facendo qualche ricerca online per ditte che si occupino di metodi ecologici di prevenzione e cura delle piante

Pare che anche le lumache e le chiocciole siano golose di foglie e fusti di certe piante grasse, e c’è chi sistema una ciotolina con lievito di birra vicino alla pianta per tenerle alla larga.

Ancora, può capitare che le radici delle piante succulente siano colpite dai nematodi, piccoli vermi che spesso sono difficili da individuare e portano alla morte di tante piante diverse. I nematodi, infatti, formano noduli nelle radici che le fanno morire, e quindi interrompono la crescita della pianta. Poiché però le piante grasse sono lente a crescere, è difficile capire quando sono presenti questi animali. Per eliminarli si può estrarre la pianta, mettere le radici a nudo con molta delicatezza liberandola di tutti i vermi visibili, che andranno poi bruciati.

Milada Vigerova / Unsplash

Milada Vigerova / Unsplash

Coltivare le piante succulente, quindi, è semplice nel momento in cui si sa con quale esemplare avere a che fare: se potete fin da subito garantire la giusta esposizione e li interrate nel substrato giusto, la cura di queste piante sarà facile e soddisfacente!

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