Come coltivare al meglio l’aloe vera e come estrarre facilmente il prezioso gel

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di Angelica Vianello

30 Marzo 2021

Come coltivare al meglio l’aloe vera e come estrarre facilmente il prezioso gel
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L’aloe vera è forse la pianta succulenta più famosa del mondo, talmente diffusa in tutto il pianeta che non se ne conoscono le origini.

Esistono moltissime varietà di aloe, ma quella con maggiori proprietà benefiche è l’aloe vera, che presenta foglie lanceolate, succose, di colore grigio verde (senza variegatura) e con un margine dentato e talvolta appena colorato di rosa. Ha fiori tubolari gialli che fioriscono in estate, mentre quelli dell’altra varietà più diffusa anche come pianta da appartamento (la arborescens), sono rossi.

Il gel che si ricava dalle sue foglie carnose viene largamente impiegato nella cosmesi, ma può essere anche usato per curare la pelle ustionata dopo un’esposizione al sole prolungata (sebbene ci siano persone alle quali causa irritazione, quindi è bene sempre sentire il parere di un medico).

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Mokkie / Wikipedia

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Esposizione e temperatura

Le piante di aloe hanno bisogno di abbondante luce solare e una temperatura mai troppo fredda. Bisogna quindi sistemarla in punti della casa o del giardino in cui possa godere di 8 o 10 ore di sole al giorno, magari nei pressi di una finestra esposta a sud o ovest se in casa, oppure in parti del giardino o del balcone raggiunte dal sole e al riparo da venti troppo forti.

In quanto pianta succulenta, prospera in zone dalle temperature anche molto alte, ma riesce spesso a sopravvivere anche a stagioni un po’ più fredde entrando in una fase di riposo vegetativo. La A. arborescens non ama però la luce diretta del sole per troppe ore al giorno: le foglie, infatti, potrebbero bruciarsi, per cui è consigliabile sistemarla in mezz'ombra.

Nelle aree dove gli inverni sono rigidi si consiglia di spostare l’aloe sempre all’interno di casa per i mesi più freddi: al di sotto dei -4° la pianta subisce danni da cui si riprende molto difficilmente. Se invece la temperatura minima si aggira su una media di qualche grado sopra lo zero, molto probabilmente alcune foglie si rovineranno, ma la pianta dovrebbe comunque sopravvivere fino alla primavera, producendo nuovi getti con l’arrivo di temperature più miti.


Terriccio

Le piante di aloe hanno bisogno di un terreno molto drenante: come tutte le piante succulente non tollerano ristagni idrici che porterebbero al marciume radicale e veloce deperimento di tutta la pianta. Non ha quindi bisogno di sottovaso, se non al massimo nei periodi più caldi dell’estate.

In caso si debba effettuare un rinvaso, è bene inserire uno strato di argilla espansa sul fondo (in alternativa, dei sassi), poi riempire il vaso con ⅔ di terriccio universale mescolati con ⅓ di sabbia di fiume, che si può acquistare nei vivai ma anche nei negozi di materiali edilizi. C’è chi vuole rendere il terreno ancora più leggero e drenante aggiungendo del lapillo vulcanico nel mix.

Irrigazione

A seconda del periodo dell’anno e dell’esposizione della pianta, le necessità di irrigazione dell’aloe cambiano un po’.

È una pianta che resiste bene a lunghi periodi di siccità, ma questo non significa che non patisca la mancanza di acqua: quando infatti passa troppo tempo senza essere innaffiata, le foglie cominciano ad assottigliarsi, e il gel al loro interno si riduce fino quasi a sparire del tutto.

Quando fa caldo e non piove, quindi, bisogna innaffiarla almeno una volta a settimana (nei periodi di solleone anche due), in modo abbondante, a meno che il terreno non rimanga umido. Per queste piante vale infatti la regola d’oro per cui si deve tornare ad innaffiare solo quando il terreno è completamente asciutto anche diversi centimetri al di sotto dello strato superficiale. Basta infilare un dito nel terreno per capire se questo è ancora umido, oppure comprare degli appositi misuratori.
Per questo motivo, durante la primavera o l’autunno possono essere più che sufficienti le piogge e l’umidità notturna, mentre d’inverno l’irrigazione è ancora più diradata, e possono passare anche settimane prima che il terreno si asciughi del tutto, soprattutto in case un po’ umide.

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pixabay

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Interrare e propagare una pianta di aloe vera

L’apparato radicale delle aloe non è molto sviluppato, e infatti in natura riescono a crescere anche tra rocce o dove non c’è molto terriccio. Questo significa però che, producendo uno o più fusti pieni di foglie pesanti, le piante tendano a sbilanciarsi e cadere. In quel caso si può procedere a un rinvaso in un contenitore più grande, magari aiutandosi poi con canne e bastoni per tenere la pianta in posizione eretta oppure propagare la pianta madre prelevandone parti per creare nuovi vasi con esemplari più piccoli.

Per piantarle bisogna interrare la zolla di terra con tutte le radici, abbastanza in profondità perché queste siano coperte ma senza far finire sotto terra le foglie carnose. Si può anche coprire il terreno con ghiaia o ciottoli, per ridurre l’evaporazione dell’acqua in estate.

Prima che la pianta possa essere propagata, in genere, deve essere cresciuta abbastanza fino ad arrivare ad impossessarsi di tutto il vaso. A quel punto potrete notare che dal terreno spuntano nuove piantine, come fossero foglie più piccole: quando raggiungono un’altezza di almeno 10 cm sono pronte per essere messe in terra in un nuovo vaso. Per prelevarle bisogna usare un coltello molto affilato e sterilizzato, scavare delicatamente con le dita attorno alla base della piantina per capire dove si unisce alla pianta madre e tagliare in modo preciso, staccando la piantina senza strappi o torsioni.
Lasciate la piantina ad asciugare all’aria per una settimana (o almeno 5 giorni) in modo che sulla parte tagliata si formi una sorta di pellicola, e a quel punto potrete interrarla semplicemente facendo un buco nel terreno del nuovo vaso e infilandoci il giovane esemplare. Tenete pronto anche un bastoncino oppure dei sassolini che aiutino a tenerla dritta in modo che sviluppi per bene le radici.

La talea appena propagata non dovrà essere innaffiata prima di 15 giorni, e da quel momento in poi dovrà essere trattata come una pianta adulta.


Possibili problemi delle piante di aloe vera

L’aloe vera è una pianta abbastanza resistente a malattie e parassiti. Può di rado capitare di notare la presenza di cocciniglia o oidio, parassiti o acari.
Nell’eventualità di cocciniglia farinosa, spruzzate acqua sulle foglie e poi rimuovete tutto con un panno morbido.
Per insetti parassiti (in genere piccoli animaletti marroni), mescolate 1 cucchiaio di sapone molle di potassio, 240 ml di alcol isopropilico e 240 ml di acqua, spruzzando la mistura sulle piante ogni 3 giorni per due settimane.
Per acari, tagliate via la parte di foglia rovinata in modo da contenere la diffusione.

Altre patologie:
Se le foglie tendono a crescere di piatto o verso il basso, la pianta ha bisogno di essere spostata in un punto più luminoso; se le foglie si fanno marroni significa invece che si stanno bruciando per troppa esposizione al sole; se le foglie sono molto sottili e si arricciano, controllate il terreno: molto probabilmente la pianta ha bisogno di acqua.

pixabay

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Come raccogliere le foglie di aloe ed estrarre il gel

Vale la pena ricordare che le piante di aloe hanno una crescita lenta, quindi non si dovrebbero mai prelevare foglie prima che siano adulte e ben accestite, e anche in quel caso senza esagerare e spogliare la pianta.

Per prelevare una foglia bisogna stringere delicatamente la base della foglia stessa, in prossimità del tronco, e cercare di staccarla dal fusto senza spezzarla, anzi portando via la parte sottile che avvolge il fusto stesso.

Per estrarre il gel, tagliate un pezzetto alla base della foglia e tenetela in verticale in modo che dal taglio defluisca l’aloina (una sostanza giallastra). Poi con un coltellino affilato eliminate i bordi dentati della foglia, stendetela su un ripiano ed eliminate la pelle della stessa un po’ come si sfiletta un pesce, fino ad esporre tutta la polpa biancastra interna.

In alternativa, dopo aver rimosso i bordi dentati, potete tagliare a metà la foglia ottenendo le due metà con la polpa esposta, e poi prelevare quest’ultima raschiando delicatamente con un cucchiaio o cucchiaino. Il gel potrà poi essere usato subito, oppure congelato.

Pronti a coltivare la vostra pianta di aloe?

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