Potatura delle ortensie: le dritte per intervenire al momento giusto e nel modo giusto

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di Angelica Vianello

02 Marzo 2022

Potatura delle ortensie: le dritte per intervenire al momento giusto e nel modo giusto
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La bellezza classica ed elegante delle ortensie ne fa una pianta adatta a decorare con stile qualsiasi giardino, balcone o casa. Le ortensie sono ormai diffuse in tutto il mondo, e negli anni sono state scoperte e poi create tantissime varietà diverse, che a volte mostrano fiori o foglie dalle forme davvero sorprendenti.

Spesso si tratta di arbusti che raggiungono dimensioni considerevoli, e quando sono sane e rigogliose sanno davvero decorare riccamente qualsiasi giardino. Amano i luoghi freschi e umidi, non possono essere esposte al sole troppo diretto e richiedono una frequente irrigazione per dare il meglio. Un'altra accortezza importante è poi quella di intervenire al momento giusto, e nel modo giusto, con la potatura. Leggete oltre per saperne di più.

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Le ortensie si dividono in diverse famiglie, anche se quelle che vediamo più comunemente nei giardini e palazzi sono in larga parte delle macrophylla. Quasi tutte le famiglie di ortensie hanno una caratteristica in comune: le piante si potano alla fine dell'inverno, quando non c'è più rischio di gelate tardive. A seconda dei climi, questo può significare quindi intervenire con i tagli dalla fine di febbraio in poi, entro in genere la metà o la fine di aprile al massimo (laddove fa più freddo).

Considerando che però le ortensie cominciano a fiorire dalla tarda primavera e poi fino al cuore dell'estate, significa che attendere così tanto prima di potarle comporta vedere le piante con "indosso" tutti le infiorescenze secche per mesi. E poiché invece molte piante vengono private delle parti secche subito dopo la fioritura, spesso si fa l'errore di agire così anche con le ortensie. Non significa che la pianta morirà, ma lasciando il fiore secco, che protegge il ramo (un po' come la pacciamatura fa sulle aiuole), la pianta resisterà meglio al freddo invernale e ad eventuali attacchi di parassiti.

Inoltre, i fiori delle ortensie sono bellissimi anche quando si seccano: a differenza della maggior parte delle piante, che sfioriscono perdendo i petali, le infiorescenze delle ortensie mantengono la loro forma tipica, mentre i petali cominciano a cambiare di colore mentre la loro consistenza si fa quasi di carta. Alcune diventano tutte verdi e poi beige chiaro, altre invece prima di ingiallire mantengono per mesi delle sfumature più sbiadite del colore che avevano nel pieno della fioritura.

Come potare le ortensie a seconda della loro famiglia di appartenenza

È bene informarsi sempre sul tipo di pianta che si coltiva, così da poter agire al meglio. In ogni caso, praticate un taglio orizzontale, quindi che crea una sezione tonda e non obliqua, che lascia scoperta una parte più piccola di ramo rispetto a un taglio obliquo. E usate sempre cesoie sterilizzate e ben affilate.

  • Le macrophylla e le serrata: guardate l'estremità di ogni ramo e contate le gemme che sono spuntate, dalla punta scendendo verso la base. Dovrete tagliare sopra alla seconda o alla terza, ma non più giù. E se la pianta ha più di 4 o 5 anni, togliete anche i rami vecchi e legnosi, stimolando così la crescita di quelli nuovi più vigorosi.
  • Le arborescens: con queste potete intervenire, se necessario, in modo un po' più invasivo, tagliando i rami a 40 cm dal suolo. In genere si toccano per dare loro una forma più compatta.
  • Le paniculata: non amano potature troppo aggressive, e sono anzi più belle quando crescono "liberamente", diventando arbusti anche piuttosto grandi. In quel caso, si spuntano un po' i rami. Altrimenti, se volete che abbiano una chioma un po' più tonda, allora potete togliere le infiorescenze secche e tagliare come con le arborescens.  

Ci sono poi altre due famiglie di ortensie che non vanno toccate alla fine dell'inverno:

  • Le quercifolia, le uniche che invece si potano alla fine di agosto (e anche la varietà “Praecox” delle paniculata);
  • E le Involucrata, che invece vanno lasciate stare il più possibile. 

Cosa fare con i rami delle potature?

Le ortensie si propagano facilmente per talea, quindi potete facilmente far radicare questi rami tagliati sia in acqua che mettendoli direttamente in un nuovo vaso pieno di terriccio sciolto e ricco. Nel primo caso dovrete ricordare di cambiare l'acqua un paio di volte a settimana, e quando vedrete radici lunghe 4-5 cm potrete metterle invaso. Nel secondo caso potete aumentare le chances di successo intingendo l'estremità in un po' di acqua e poi nella polvere di ormone radicante (si compra nei negozi di piante e garden center, anche online). Avrete piante da travasare dopo uno o due anni a seconda dei tipi. E fioriranno presto!

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Qualche idea per composizioni con i fiori secchi delle ortensie

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