Plumbago o piombaggine: le dritte utili per coltivare un rampicante incantevole

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di Angelica Vianello

04 Luglio 2022

Plumbago o piombaggine: le dritte utili per coltivare un rampicante incantevole
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Lo si conosce perlopiù come Plumbago o Piombaggine, ma a volte viene chiamato anche Gelsomino azzurro, Pianta del piombo o geranio azzurro. Si credeva infatti che fosse benefico nella cura delle intossicazioni provocate dal piombo, e ha un aseptto che ricorda da vicino quello di certi gerani (pelargoni). In realtà, quando si parla di plumbago ci si riferisce quasi sempre al Plumbago capensis, ovvero una pianta sarmentosa originaria del Sudafrica che si presenta come un arbusto con portamento semirampicante.

Fiorisce dalla primavera fino all'autunno, con dei fiori a ombrello azzurri che hanno proprio il colore del cielo terso. Le foglie sono lisce e oblunghe di un verde piuttosto chiaro che in abbinamento ai fiori regala una pianta molto elegante e bella, che vale proprio la pena considerare di introdurre nel proprio giardino, terrazzo o balcone.

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Clima ed esposizione

Il plumbago teme il gelo, dunque può essere coltivato in piena terra solo dove gli inverni sono miti, e comunque in posizioni riparate. Altrimenti, si può coltivare in vaso, avendo cura di ritirarlo in luoghi protetti adatti o coprirlo quantomeno con teli di tessuto non tessuto, e magari anche il vaso stesso con fogli di pluriball, tessuto non tessuto o vecchie buste.

Quanto all'esposizione, deve essere posizionato in pieno sole.

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Terriccio

Come tutte le piante che amano il sole e provengono da climi caldi, il substrato in cui cresce il plumbago deve essere ben sciolto, arricchito di sostanza organica e drenante. Si consiglia sempre di mettere sul fondo della buca o del vaso argilla espansa o altri materiali equivalenti per evitare ristagni d'acqua.

Se coltivato in piena terra, sarà utile proteggere il suolo attorno al colletto della pianta in inverno, con pacciamatura di foglie o paglia.

Commons Wikimedia

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Irrigazione

Sono piante che vanno seguite di più da piccole e se coltivate in vaso, bagnando quando il terreno si asciuga del tutto. Quelle coltivate in piena terra, invece, sono molto più autonome, e richiedono pochissimi interventi tranne che nei momenti più caldi dell'anno. In estate, infatti, bisogna innaffiare regolarmente, in modo abbondante, quando il terreno è asciutto e non prima, per evitare ristagni nocivi.

Potature

Non c'è bisogno altro che dare un po' di ordine alla chioma, senza intervenire in modo massiccio, durante la fase vegetativa.

Malattie e parassiti

Fate attenzione ad afidi e cocciniglia.

È davvero bello vedere queste nuvole azzurre in giardino, non trovate?

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