Aceto: scopri su quali superfici non dovresti mai usarlo per pulire

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di Angelica Vianello

14 Maggio 2021

Aceto: scopri su quali superfici non dovresti mai usarlo per pulire
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L'aceto è uno degli alleati più fidati delle pulizie di casa: combatte muffa e calcare, aiuta a disinfettare le superfici, neutralizza i cattivi odori ed ha un ottimo potere sgrassante in tante occasioni diverse. Questo grazie soprattutto alla sua acidità naturale, che però in certi casi risulta troppo aggressiva e può quindi rovinare la finitura di diversi materiali.

Per questo motivo, esistono una serie di faccende in cui è meglio non usarlo, e di superfici che è bene non entrino in contatto con l'aceto. Scopriamo insieme quali.

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Sulle guarnizioni di gomma di certi apparecchi: è vero che combatte la muffa e neutralizza i cattivi odori, ma usarlo troppo spesso sulle superfici di gomma può portare a rovinarle più velocemente. Quindi limitatevi a ricorrervi solo di tanto in tanto.

Superfici di legno con finitura cerata, inclusi i parquet. In questi casi l’acidità dell’aceto finisce per erodere la finitura cerata, creando più danni che altro, soprattutto se non è ben diluito. Meglio quindi ricorrere a saponi alcalini adatti. Quanto ai parquet con lucidatura a cera si può provare però a usare poco aceto diluito in molta acqua, magari testando il tutto prima su un angolo nascosto. È più sicuro, però, ricorrere a un mix di sapone liquido e acqua calda.

Coltelli da cucina. Anche per questi utensili è meglio usare normalmente un buon sapone per piatti, magari lasciando in ammollo i coltelli quando c'è dello sporco più ostinato.

Tegami di rame: a meno che non dobbiate recuperare un oggetto di rame dimenticato e rovinato da tempo, evitate di usare abitualmente l'aceto su questo metallo, perché a lungo andare può rovinarne la lucentezza.

Oggetti di peltro: la finitura degli oggetti in peltro può essere facilmente erosa dall'aceto, quindi meglio usare saponi liquidi più delicati.

Marmo o granito: l’aceto può essere troppo aggressivo su queste superfici, opacizzandone la superficie lucida e liscia o addirittura provocandone la decolorazione. L’abrasione provocata dall’aceto infatti rende più porose queste superfici, rendendole quindi più inclini a trattenere lo sporco, quindi sempre più difficili da igienizzare. Meglio usare acqua calda con qualche goccia di sapone per piatti e un cucchiaino di alcol etilico. 

Pavimenti in pietra naturale: sostante aggresive e fortemente acide come aceto, ammoniaca o limone incidono sulla superficie della pietra,opacizzandone la finitura e rovinandone l’aspetto, oltre che rendere sempre più difficile pulirli in sequito. Senza contare che poi ripristinare lo stato originario di questi pavimenti diventa molto costoso.

Uova rotte: quando vi cadono uova a terra o sulla superficie di lavoro, non pulite con l’aceto. Sembrerebbe la soluzione migliore per sgrassare e togliere ogni traccia dell’odore che potrebbe nascere da residui di uova rimasti sulla superficie ma in realtà l’aceto fa coagulare l’uovo, rendendo più difficile rimuoverlo. Acqua calda e sapone funzionano meglio.

Non mescolare mai l’aceto con candeggina o acqua ossigenata: l’interazione di queste sostanze, infatti, sprigiona gas tossici dannosi per la salute.

Sulle perle: tra i componenti delle perle c’è il carbonato di calcio, che a contatto con l’aceto tende a dissolversi. Non usatelo quindi se pensate di tornare a far brillare i vostri gioielli. Meglio invece intingere un panno morbido in una soluzione di acqua calda in cui avrete disciolto qualche goccia di detergente per piatti delicato, o anche del sapone di Marsiglia.

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