Problemi idraulici? Qualche dritta per risolverli fai-da-te senza chiamare un professionista

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di Angelica Vianello

21 Maggio 2021

Problemi idraulici? Qualche dritta per risolverli fai-da-te senza chiamare un professionista
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Sono tanti i lavori di manutenzione necessari in una casa, e quelli di idraulica sono tra i più complicati da affrontare. Da soli possiamo di certo occuparci di qualche riparazione minore, anche ricorrendo a una serie di trucchi utili ed economici, ma quando poi non siamo certi su come procedere oppure i nostri tentativi non producono risultati utili, dobbiamo affidarci all'esperienza di un professionista del settore.

A volte però le problematiche che generano la necessità di intervento dei professionisti sono dovute a una certa dose di incuria da parte nostra, oppure pensiamo che qualche intervento sia troppo difficile solo perché non conosciamo i trucchi che possono aiutarci a risolverlo.

Vale la pena quindi ricordarsi di notare una serie di fenomeni che possono essere sintomo di qualche malfunzionamento, così da ispezionare la situazione il prima possibile. Notare questi problemi ci può anche tornare utile per evitare che il consumo idrico aumenti in modo continuo e apparentemente innocuo, che però poi si manifesta con un incremento inspiegabile della bolletta. Allo stesso tempo, è utile conoscere i trucchi che possono rendere molto più fattibile un intervento di riparazione minore da parte nostra, che magari sono sufficienti a evitare la chiamata all’idraulico.

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Per ridurre i consumi

Non ignorare il rumore di un gocciolio: sembra un'indicazione scontata, e molto spesso si ignora il rumore di un lavandino o di un rubinetto qualsiasi che perdono in continuazione. Eppure questi rumori non dovrebbero passare inosservati: non ci si rende conto, infatti, di quanto anche una perdita molto leggera che continua per tutto il giorno e la notte possa diventare dopo qualche giorno o settimana un consumo idrico piuttosto ingente. Quindi nei momenti di maggior silenzio in casa, soprattutto dalla sera tardi fino alla mattina presto, cercate di far caso a eventuali rumori di gocce che cadono in continuazione nei bagni o in cucina. 

Un altro indizio di qualche problema idraulico da ispezionare sono i segni delle perdite di acqua, anche molto piccole, sulle pareti in prossimità di collegamenti idraulici. Questo succede quando le giunture tra le varie parti di una tubatura non tengono più, e per via della corrosione dei materiali o per la formazione di concrezioni di calcare l’acqua in pressione che viaggia nei tubi fuoriesce ovunque trova uno spiraglio anche minimo. Sono fenomeni che non bisognerebbe trascurare, e spesso per individuarli ci aiutano le macchie di muffa, la presenza di ruggine, il fatto che le superfici attorno alla perdita sembrino più scure o eventualmente anche la formazione di piccole pozze d’acqua.

Se il problema riguarda la porzione di tubi al di fuori del muro sarà un intervento di minore entità che forse potete provare a risolvere da soli smontando le varie parti, sostituendo quelle rovinate e adoperando i materiali isolanti necessari. Quando invece la perdita sembra filtrare dal muro bisognerà togliere il rivestimento della parete e magari anche rompere la parete stessa.

Bisogna però anche considerare che quando l’ambiente è riscaldato, l’acqua che passa nei tubi, essendo fredda, può creare condensa sulla superficie degli stessi e questa produce goccioline, ma in quel caso non è un problema di umidità allarmante.

I luoghi dove più facilmente possiamo incontrare le perdite da tener d’occhio sono lavandini e sanitari in bagno. Ogni volta che vi occupate delle pulizie approfondite anche sotto ai lavelli e intorno a bidet, WC, vasca o doccia, date un’occhiata con l’aiuto di una torcia anche a tutte le tubature visibili fino alla parete, per accertarvi che non si siano macchie di umidità o perdite indesiderate.

Il tipo di rumore che deve farci drizzare le orecchie, per così dire, è un gocciolio regolare nei momenti in cui nessuno stava usando il sistema idraulico: se è passato parecchio tempo dall’ultima doccia, da quando è stato chiuso un rubinetto o tirato lo sciacquone eppure sentiamo gocce che cadono ritmicamente, allora bisognerà indagare, e quanto più cadono frequentemente tanto più ingente sarà la perdita. Ad esempio, può capitare che ci siano valvole che non funzionano bene nella cassetta dell’acqua del WC, e quindi tutto il sistema di svuotamento e riempimento a seguito del tiro dello sciacquone funziona con tempi alterati e continua a far rumore.

Per controllare invece lavandini e sanitari, munitevi allora di una pinza a pappagallo e muovete il dado di serraggio vicino alla valvola: se vi sembra che sia “lento” bisogna stringerlo per bene senza però che sia stretto a morte, perché altrimenti diventerebbe difficile riaprirlo in seguito. Provate con un semplice movimento in senso orario, equivalente a circa ⅛ del giro completo. Se stringendo così, appena un po’, la perdita si ferma, non dovrete fare altro.

Quanto alle valvole di erogazione, invece, si devono trovare sempre o aperte o chiuse, ma mai ferme a metà della corsa, posizione che spesso è causa del flusso perpetuo che genera la perdita. Per chiuderle girate in senso orario, per aprirla in senso antiorario e fermatevi in entrambi i casi al punto di blocco.

Se non riuscite a capire dove sia la perdita, ma volete comunque assicurarvi che non ce ne sia una, allora andate a ispezionare il contatore dell’acqua. Assicuratevi di non avere in funzione elettrodomestici che usano l’acqua (lavatrice, lavastoviglie) e che tutti i rubinetti siano ben chiusi. Poi andate al contatore e prendete nota dei numeri. Aspettate due ore senza usare affatto acqua in casa e tornate a controllare i numeri: se sono aumentati bisogna indagare più a fondo. Le perdite leggerissime non possono essere infatti misurate in questo modo, quindi se il consumo è aumentato, c’è da intervenire da qualche parte. Peggio ancora se vedete aumentare i numeri anche solo rimanendo qualche minuto di fronte al contatore stesso.

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In caso di intasi degli scarichi

Quando l’acqua non drena, quindi sanitari e lavandini non si svuotano nei tempi normali, significa che da qualche parte c’è un ingorgo, e bisogna quindi individuare cosa sia che sta creando un intaso degli scarichi. Se quindi notate che l’acqua nella vasca da bagno, nel lavandino o nella doccia non va via, bisognerà intervenire. E se per caso in concomitanza con questo fenomeno doveste notare anche umidità sulle pareti nei pressi delle tubature, significa che l’ingorgo è massiccio e presente anche da un po’.

Anche in balcone o in giardino possono esserci fenomeni simili, quando si formano pozze bagnate vicino ai tubi, o possiamo sentire acqua che gorgoglia da qualche parte.

Nel caso dei lavandini, soprattutto in cucina, spesso il tappo che blocca il passaggio dell’acqua si trova nella prima parte delle tubature, sotto al lavello stesso. Potete quindi fare due cose: o smontare le tubature subito sotto alla vasca del lavandino e rimuovere manualmente il materiale che ostruisce il flusso, oppure, nei casi più lievi, usare dei rimedi che sciolgano la massa che crea l'ostruzione, che molto spesso è fatta di materiali grassi. In cucina possono essere olio e detriti alimentari, in bagno i residui di creme,sapone mescolati a capelli e peli, che hanno formato un piccolo conglomerato, localizzato spesso nelle curve delle tubature.

Quindi è importante capire da dove passa l’acqua che dal lavandino/sanitario arriva poi alla tubatura principale nel muro: in cucina o in bagno capita che i tubi di scolo delle singole vasche di un lavandino o dei diversi sanitari poi si riuniscono nelle tubature tra le pareti o sotto al pavimento. Le tubature diventano man mano più grandi arrivando a quelle che si immettono in un pozzo nero o nel sistema fognario.

La prima cosa da fare per capire l’entità dell’ostruzione è chiudere lo scarico con un tappo, far bollire acqua e versarla nel lavandino (o vasca, o doccia), poi stappare lo scarico e vedere se il calore dell’acqua riesce a sciogliere il grasso che creava l’ostruzione e pian piano riportare alla normalità la velocità di drenaggio. A volte è davvero tutto ciò che basta. Se non sembra funzionare, si può anche versare prima del bicarbonato, poi dell’aceto nello scarico, lasciar agire qualche minuto e poi versare l’acqua bollente. Qualora questi rimedi casalinghi non funzionassero, si possono provare i prodotti chimici per disostruire venduti nei supermercati o ferramenta.

Il ricorso a uno sturalavandini, invece, è consigliato solo se si ha una buona manualità con l’attrezzo: a volte, infatti, nell’usarlo si finisce per rendere più compatto il blocco che ostruisce la tubatura, e quindi sarà più difficile farlo sparire. Vale la pena cercare quindi qualche informazione e magari consultare video o tutorial che spieghino come operare questo strumento così comune.

In linea generale, quindi, è bene avere una chiara idea di come è strutturato il proprio sistema di tubature in casa: dove passano quelle che portano acqua pulita ai vari rubinetti, e dove invece quelle che raccolgono gli scarichi neri e non. Bisogna sapere come isolare i vari tubi, chiudendo le diverse valvole che in genere si trovano proprio molto vicino ai vari rubinetti, e soprattutto dove si trovano le manopole che chiudono tutto il sistema idrico di casa. Questo serve sia a  noi in caso di ispezioni e interventi di manutenzione, che per facilitare e sveltire il lavoro di eventuali tecnici professionisti che vengano ad effettuare le dovute riparazioni.

Nelle case che sorgono in zone dagli inverni molto freddi, bisogna anche studiare i metodi migliori per isolare le tubature dal gelo: quando l’acqua si congela nei tubi e aumenta di volume può spaccarli e creare perdite anche importanti, o danni nelle pareti che sono costosi da riparare. Inoltre, l’isolamento termico dei tubi in cui passa l’acqua calda, in questi casi, aiuta a ridurre i costi perché ci vuole meno energia per usufruire dell’acqua calda nei vari punti di casa.

Anche a seconda di quando è stato costruito il sistema delle tubature si potrà avere materiale diverso: i diversi tipi di metalli o materiali sintetici hanno una durata differente e rispondono in modo diverso anche alle possibili sollecitazioni, all’usura, ai danni. Ci sono poi saldature in piombo nei sistemi antichi che possono causare danni alla salute se si beve l’acqua che passa di lì.

I tubi arrugginiti sono molto più fragili, quindi bisogna toccarli con cautela quando si effettuano riparazioni.

In ogni caso in cui non si abbia una buona dimestichezza con questo tipo di riparazioni, è sempre meglio evitare di aggravare il danno e richiedere invece l’intervento di un esperto.

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